La pratica della Via
Ho iniziato a dipingere a 6 anni. Ho preso l’ arte da papà e i caratteri estetici da mamma ricamatrice. Poi, ho frequentato e studiato al 1° Liceo Artistico dell’ Accademia Albertina di Torino. Ho avuto la fortuna di avere insegnanti di grande elevatura, Sandro De Alexandris, Vanni Penone, Marina Sasso, Emilio Calcio. Nella materia di italiano, la professoressa filosofa Zanetti ( moglie di Felice Casorati), con le sue lezioni sui concetti di “indeterminismo” di Heisenberg, e ” intuizionismo”, di Bergson, il flusso della coscienza, ha contribuito a rovesciare la visione delle cose, della vita. Ero affascinato dalla letteratura francese e inglese, M. Proust, Virginia Woolf, Baudleire, la letteratura ermetica. Ha inizio un richiamo, una ricerca non per vie esterne ma per vie interne. L’ incontro e l’amicizia con lo studioso e pedagogista Francesco De Bartolomeis, mi ha portato a ripensare la pittura. La mia pittura non nasce da una scelta ideologica, ma dalla figurazione. Il tentativo è conoscere i “ritmi” della natura, un segno, un passo dopo l’altro. Ho sentito l’ impulso a percorrere un ” sentiero” conoscitivo, quello di introdurmi dentro l’esperienza diretta dei fenomeni. Il rapporto con l’ignoto attraverso la consapevolezza. Da qui, il grande salto, l’incontro della pratica di zazen ” stare semplicemente seduti” davanti al muro, lo spirito del “gesto”. La verità del tratto è la stessa verità del “qui ed ora” di quel preciso momento dello spirito: una “sola cosa” con l’istante e il tutto.
Il suo fine non è la creazione artistica, ma è uno sforzo disciplinato di cancellare il sè quotidiano, egocentrico, al fine di essere libero di agire in accordo con la verità. Dai pennelli all’inchiostro di china, in continua ricerca, si dispiega il mio processo creativo. L’intuizione non si forma prima della nascita del gesto, ma è un atto espressivo diretto legato allo stesso gesto che si manifesta. La rivelazione del corpo come creazione ed esperienza. dall’esperienza cerco di capire, attonito e meditativo, di fronte a eventi semplici e comuni.